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Non ho mai badato troppo agli slogan, essendo chimico mi rendevo perfettamente conto che le cose di rado sono semplici come il marketing ruggente le dipinge. Poi un giorno ascoltai, durante un intervista ad una produttrice di piastrelle ecosostenibili, una frase che ha cambiato tutto il mio modo di vedere i prodotti derivati dal petrotio sugli scaffali dei supermercati. La frase faceva tipo "Noi non usiamo solventi derivati dal petrolio, perché la sua estrazione oltre che danno per l'ambiente é causa di conflitti. Non lo facciano perché non vogliamo sostenere la guerra"; quindi ora quando prendo in mano un prodotto confezionato nella plastica lo guardo e penso "quante vite ed ecosistemi sono stati rovinati perché io potessi avere una stupida confezione di plastica attorno alle mie carote?" Da allora con ancora più attenzione di prima evito o limito quei prodotti derivati dal greggio, tenendo conto anche delle altre variabili in gioco cui anche tu hai accennato
Matteo Degrassi
Non ho mai badato troppo agli slogan, essendo chimico mi rendevo perfettamente conto che le cose di rado sono semplici come il marketing ruggente le dipinge. Poi un giorno ascoltai, durante un intervista ad una produttrice di piastrelle ecosostenibili, una frase che ha cambiato tutto il mio modo di vedere i prodotti derivati dal petrotio sugli scaffali dei supermercati. La frase faceva tipo "Noi non usiamo solventi derivati dal petrolio, perché la sua estrazione oltre che danno per l'ambiente é causa di conflitti. Non lo facciano perché non vogliamo sostenere la guerra"; quindi ora quando prendo in mano un prodotto confezionato nella plastica lo guardo e penso "quante vite ed ecosistemi sono stati rovinati perché io potessi avere una stupida confezione di plastica attorno alle mie carote?" Da allora con ancora più attenzione di prima evito o limito quei prodotti derivati dal greggio, tenendo conto anche delle altre variabili in gioco cui anche tu hai accennato
Trovo che sia una riflessione assolutamente azzeccata, ma il punto cui volevo arrivare è che non basta presentarsi sotto spoglie ambientaliste e dire di "tenerci" perché il proprio impatto ambientale sia nullo.Non basta stampare delle piante su una confezione verde. Non basta spacciarsi per "innocenti". L'impatto zero arriva col consumo zero, punto. Promettere alle persone dei prodotti a impatto zero significa inculcare loro nella testa che basta spendere un po' di più per rimuovere il peso del consumo dalla coscienza. Significa indurli a consumare, a patto che si consumi in un certo modo mentre a mio avviso, vista l'impossibilità di tenere a mente tutte le variabili per ogni prodotto, la soluzione più efficace è la seguente: acquistare poco e, quando possibile, non acquistare assolutamente niente. Dovendo proprio acquistare, sempre meglio orientarsi sul prodotto vicino piuttosto che su quello "bio" prodotto dall'altra parte del mondo. Inoltre far passare l'idea che certi prodotti siano tossici quando non è assolutamente vero è un modo molto subdolo di ancorare i potenziali clienti al proprio prodotto.
Zwitterio
Trovo che sia una riflessione assolutamente azzeccata, ma il punto cui volevo arrivare è che non basta presentarsi sotto spoglie ambientaliste e dire di "tenerci" perché il proprio impatto ambientale sia nullo.Non basta stampare delle piante su una confezione verde. Non basta spacciarsi per "innocenti". L'impatto zero arriva col consumo zero, punto. Promettere alle persone dei prodotti a impatto zero significa inculcare loro nella testa che basta spendere un po' di più per rimuovere il peso del consumo dalla coscienza. Significa indurli a consumare, a patto che si consumi in un certo modo mentre a mio avviso, vista l'impossibilità di tenere a mente tutte le variabili per ogni prodotto, la soluzione più efficace è la seguente: acquistare poco e, quando possibile, non acquistare assolutamente niente. Dovendo proprio acquistare, sempre meglio orientarsi sul prodotto vicino piuttosto che su quello "bio" prodotto dall'altra parte del mondo. Inoltre far passare l'idea che certi prodotti siano tossici quando non è assolutamente vero è un modo molto subdolo di ancorare i potenziali clienti al proprio prodotto.
Assolutamente d'accordo, credo che a sua volta questo faccia parte di un grande meccanismo culturalmente tossico. Una volta una amica mi disse che il consumismo capitalista é come un blob capace di inglobare ogni cosa per trasformarla in un prodotto di massa. Disse che avrebbe assimilato anche le visioni alternative (che a noi piacevano) e le avrebbe storpiate per farle diventare un brand di successo, ed in fede mia questa predizione non si é mai rivelata errata.
Matteo Degrassi
Assolutamente d'accordo, credo che a sua volta questo faccia parte di un grande meccanismo culturalmente tossico. Una volta una amica mi disse che il consumismo capitalista é come un blob capace di inglobare ogni cosa per trasformarla in un prodotto di massa. Disse che avrebbe assimilato anche le visioni alternative (che a noi piacevano) e le avrebbe storpiate per farle diventare un brand di successo, ed in fede mia questa predizione non si é mai rivelata errata.
Sono d'accordissimo con la tua amica che ha spiegato in breve quel che io credo da moltissimo tempo. Però questo non significa che la gente sia impotente dinnanzi a queste meccaniche, anzi; significa solo che prima è necessario riconoscerle così da poter poi immunizzarsi contro quel marketing che ti spinge al consumo sempre e comunque. Allo stesso modo è necessario riconoscere le insinuazioni basate sul nulla a proposito della tossicità di questo o quel prodotto. Corretta informazione e consumo consapevole, secondo me, vanno a braccetto.