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🇨🇳🇷🇺Dopo quattro ore e mezzo di colloqui a porte chiuse Putin ha scortato personalmente Xi Jinping alla sua auto dopo i colloqui al Cremlino. Anche a livello simbolico si chiariscono molte cose.

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Flavio
Naturalmente al momento l’arresto di Putin è un’eventualità remota. Però l’emissione del mandato ha conseguenze dirette. La più immediata è la certificazione della sua condizione di paria internazionale: ora è ufficialmente un reietto nel mondo della diplomazia, e la maggior parte dei Paesi del mondo hanno l’obbligo giuridico di procedere al suo arresto e alla sua estradizione in caso lui ponga piede sul loro territorio. L’obiezione secondo cui molti di questi “non oserebbero” farlo, oltre a ribadire la natura essenzialmente mafiosa del suo potere, cade di fronte alla perdita di rispetto per la potenza russa a cui stiamo assistendo: la settimana scorsa per esempio il Kazakistan (!!!) ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos. Difficile immaginare uno “-stan” prendere una simile iniziativa quando l’esercito russo incuteva ancora rispetto... Il fatto che la ICC sia del tutto estranea agli USA, che non ne fanno neppure parte ed alla quale anzi si oppongono (per motivi simili a quelli della Russia), toglie fiato a quanti sostengono la versione russa di un mondo sostanzialmente ripartito fra America e Russia intenti ad un “grande gioco” sulla testa di tutti gli altri per contendersi le rispettive “colonie”. Non è infatti l’America ad opporsi al Regime russo, ma la comunità internazionale in quanto tale: la ICC è un organo dell’ONU e non della NATO, e il mandato di cattura è stato emesso il giorno dopo la diffusione di un altro rapporto ONU sulle violazioni russe del Diritto Internazionale commesse in Ucraina. Il fatto che un numero elevato di Nazioni del “Sud del mondo” si astengano sulle mozioni di condanna alla Grande Assemblea indica le loro preoccupazioni interne, politiche ed economiche, non un sostanziale appoggio alla Russia in chiave anti-occidentale: se così fosse voterebbero “contro” come per esempio l’Eritrea, invece di astenersi. Le conseguenze di questo mandato di arresto sono a medio-lungo termine. La sostanza dei fatti è certificare in maniera definitiva come per l’Occidente (e per larga parte del mondo intero) sia ormai impossibile tornare a ragionare con l’attuale Regime russo come si faceva PRIMA del 24 febbraio 2022: l’invasione è un punto di non ritorno nelle relazioni internazionali. Un fatto di una gravità e di una magnitudine tale da non consentire un accomodamento. Questa consapevolezza non potrà che sedimentare all’interno della cerchia di potere del Regime, portando chi di dovere (sostanzialmente gli oligarchi) alla conclusione che Putin rappresenta l’ostacolo fondamentale alla ripresa di normali relazioni con il resto del mondo che conta per l’economia russa (e per la loro in particolare), e nel contempo che la sua rimozione potrebbe essere la soluzione ai loro problemi finanziari. Soprattutto nel momento in cui lo stesso Putin batte cassa da loro chiedendogli di finanziare ulteriormente la SUA guerra... Separare gli oligarchi dal Regime è una condizione indispensabile per indebolire il Regime e portarlo al collasso SENZA provocare quello della Federazione intera. In conclusione, sono costretto a tornare a quanto affermato ormai diversi mesi fa: l’unico modo per porre definitivamente fine al conflitto ristabilendo la pace e la legalità internazionale ed evitare un “conflitto bloccato” è un cambio di Regime che preveda la rimozione dell’orso Vladimiro. Dal punto di vista russo, l’unico modo per assicurare la sopravvivenza del Regime è una vittoria sul campo, ma questa è ormai manifestamente impossibile e il massimo che si possa ottenere è appunto un “conflitto bloccato”, che lascerebbe la Russia sotto sanzioni e nelle umilianti condizioni di Paria internazionale.
Eja, ti riferisci alla maggior parte del mondo occidentale..... Oltre a quello c'è molto altro, vediamo fra un po' di tempo chi sarà riabilitato e quanti saranno paria
Flavio
Naturalmente al momento l’arresto di Putin è un’eventualità remota. Però l’emissione del mandato ha conseguenze dirette. La più immediata è la certificazione della sua condizione di paria internazionale: ora è ufficialmente un reietto nel mondo della diplomazia, e la maggior parte dei Paesi del mondo hanno l’obbligo giuridico di procedere al suo arresto e alla sua estradizione in caso lui ponga piede sul loro territorio. L’obiezione secondo cui molti di questi “non oserebbero” farlo, oltre a ribadire la natura essenzialmente mafiosa del suo potere, cade di fronte alla perdita di rispetto per la potenza russa a cui stiamo assistendo: la settimana scorsa per esempio il Kazakistan (!!!) ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos. Difficile immaginare uno “-stan” prendere una simile iniziativa quando l’esercito russo incuteva ancora rispetto... Il fatto che la ICC sia del tutto estranea agli USA, che non ne fanno neppure parte ed alla quale anzi si oppongono (per motivi simili a quelli della Russia), toglie fiato a quanti sostengono la versione russa di un mondo sostanzialmente ripartito fra America e Russia intenti ad un “grande gioco” sulla testa di tutti gli altri per contendersi le rispettive “colonie”. Non è infatti l’America ad opporsi al Regime russo, ma la comunità internazionale in quanto tale: la ICC è un organo dell’ONU e non della NATO, e il mandato di cattura è stato emesso il giorno dopo la diffusione di un altro rapporto ONU sulle violazioni russe del Diritto Internazionale commesse in Ucraina. Il fatto che un numero elevato di Nazioni del “Sud del mondo” si astengano sulle mozioni di condanna alla Grande Assemblea indica le loro preoccupazioni interne, politiche ed economiche, non un sostanziale appoggio alla Russia in chiave anti-occidentale: se così fosse voterebbero “contro” come per esempio l’Eritrea, invece di astenersi. Le conseguenze di questo mandato di arresto sono a medio-lungo termine. La sostanza dei fatti è certificare in maniera definitiva come per l’Occidente (e per larga parte del mondo intero) sia ormai impossibile tornare a ragionare con l’attuale Regime russo come si faceva PRIMA del 24 febbraio 2022: l’invasione è un punto di non ritorno nelle relazioni internazionali. Un fatto di una gravità e di una magnitudine tale da non consentire un accomodamento. Questa consapevolezza non potrà che sedimentare all’interno della cerchia di potere del Regime, portando chi di dovere (sostanzialmente gli oligarchi) alla conclusione che Putin rappresenta l’ostacolo fondamentale alla ripresa di normali relazioni con il resto del mondo che conta per l’economia russa (e per la loro in particolare), e nel contempo che la sua rimozione potrebbe essere la soluzione ai loro problemi finanziari. Soprattutto nel momento in cui lo stesso Putin batte cassa da loro chiedendogli di finanziare ulteriormente la SUA guerra... Separare gli oligarchi dal Regime è una condizione indispensabile per indebolire il Regime e portarlo al collasso SENZA provocare quello della Federazione intera. In conclusione, sono costretto a tornare a quanto affermato ormai diversi mesi fa: l’unico modo per porre definitivamente fine al conflitto ristabilendo la pace e la legalità internazionale ed evitare un “conflitto bloccato” è un cambio di Regime che preveda la rimozione dell’orso Vladimiro. Dal punto di vista russo, l’unico modo per assicurare la sopravvivenza del Regime è una vittoria sul campo, ma questa è ormai manifestamente impossibile e il massimo che si possa ottenere è appunto un “conflitto bloccato”, che lascerebbe la Russia sotto sanzioni e nelle umilianti condizioni di Paria internazionale.
Un riassunto di iperatlantismo allo stato puro. Bravo. Per chi lavori? Per Open? "Manifestamente impossibile"....come il destino della Indispensable Nation, manifesto, appunto... Speravo non ci fossero troll sulla pagina di GMC. Devo ricredermi....peccato.
Andrea
Addinosa Addinosa
Eja, ti riferisci alla maggior parte del mondo occidentale..... Oltre a quello c'è molto altro, vediamo fra un po' di tempo chi sarà riabilitato e quanti saranno paria
È copiaincollato, si capisce dal fatto che ci sono punteggiatura e maiuscole. Sarà Parsi o Magni o qualche altro craniodeforme del genere.
Resta comunque una sfilza di stronzate consolatorie per atlantoidi disperati che non ha palesemente nessun contatto con la realtà.
Lorenzo
E noi a parlare di gender...... Andrà tutto bene.
Beh però anche loro, sembrano due adolescenti al primo appuntamento 😅.
I nostri invece sembrano, scusa sono vecchi bavosi pederasti 🤬
Flavio
Naturalmente al momento l’arresto di Putin è un’eventualità remota. Però l’emissione del mandato ha conseguenze dirette. La più immediata è la certificazione della sua condizione di paria internazionale: ora è ufficialmente un reietto nel mondo della diplomazia, e la maggior parte dei Paesi del mondo hanno l’obbligo giuridico di procedere al suo arresto e alla sua estradizione in caso lui ponga piede sul loro territorio. L’obiezione secondo cui molti di questi “non oserebbero” farlo, oltre a ribadire la natura essenzialmente mafiosa del suo potere, cade di fronte alla perdita di rispetto per la potenza russa a cui stiamo assistendo: la settimana scorsa per esempio il Kazakistan (!!!) ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos. Difficile immaginare uno “-stan” prendere una simile iniziativa quando l’esercito russo incuteva ancora rispetto... Il fatto che la ICC sia del tutto estranea agli USA, che non ne fanno neppure parte ed alla quale anzi si oppongono (per motivi simili a quelli della Russia), toglie fiato a quanti sostengono la versione russa di un mondo sostanzialmente ripartito fra America e Russia intenti ad un “grande gioco” sulla testa di tutti gli altri per contendersi le rispettive “colonie”. Non è infatti l’America ad opporsi al Regime russo, ma la comunità internazionale in quanto tale: la ICC è un organo dell’ONU e non della NATO, e il mandato di cattura è stato emesso il giorno dopo la diffusione di un altro rapporto ONU sulle violazioni russe del Diritto Internazionale commesse in Ucraina. Il fatto che un numero elevato di Nazioni del “Sud del mondo” si astengano sulle mozioni di condanna alla Grande Assemblea indica le loro preoccupazioni interne, politiche ed economiche, non un sostanziale appoggio alla Russia in chiave anti-occidentale: se così fosse voterebbero “contro” come per esempio l’Eritrea, invece di astenersi. Le conseguenze di questo mandato di arresto sono a medio-lungo termine. La sostanza dei fatti è certificare in maniera definitiva come per l’Occidente (e per larga parte del mondo intero) sia ormai impossibile tornare a ragionare con l’attuale Regime russo come si faceva PRIMA del 24 febbraio 2022: l’invasione è un punto di non ritorno nelle relazioni internazionali. Un fatto di una gravità e di una magnitudine tale da non consentire un accomodamento. Questa consapevolezza non potrà che sedimentare all’interno della cerchia di potere del Regime, portando chi di dovere (sostanzialmente gli oligarchi) alla conclusione che Putin rappresenta l’ostacolo fondamentale alla ripresa di normali relazioni con il resto del mondo che conta per l’economia russa (e per la loro in particolare), e nel contempo che la sua rimozione potrebbe essere la soluzione ai loro problemi finanziari. Soprattutto nel momento in cui lo stesso Putin batte cassa da loro chiedendogli di finanziare ulteriormente la SUA guerra... Separare gli oligarchi dal Regime è una condizione indispensabile per indebolire il Regime e portarlo al collasso SENZA provocare quello della Federazione intera. In conclusione, sono costretto a tornare a quanto affermato ormai diversi mesi fa: l’unico modo per porre definitivamente fine al conflitto ristabilendo la pace e la legalità internazionale ed evitare un “conflitto bloccato” è un cambio di Regime che preveda la rimozione dell’orso Vladimiro. Dal punto di vista russo, l’unico modo per assicurare la sopravvivenza del Regime è una vittoria sul campo, ma questa è ormai manifestamente impossibile e il massimo che si possa ottenere è appunto un “conflitto bloccato”, che lascerebbe la Russia sotto sanzioni e nelle umilianti condizioni di Paria internazionale.
Quante cazzate. Ma di che " gran parte del mondo" scrivi??? Ridicolo
Bla bla bla ..nel frattempo i mangia cani cinesi insieme ai compari ladri di bambini putiniani con Europa hanno chiuso .fatevene una ragione
l'Europa? Esiste?
Lino Montesano
Flavio
Naturalmente al momento l’arresto di Putin è un’eventualità remota. Però l’emissione del mandato ha conseguenze dirette. La più immediata è la certificazione della sua condizione di paria internazionale: ora è ufficialmente un reietto nel mondo della diplomazia, e la maggior parte dei Paesi del mondo hanno l’obbligo giuridico di procedere al suo arresto e alla sua estradizione in caso lui ponga piede sul loro territorio. L’obiezione secondo cui molti di questi “non oserebbero” farlo, oltre a ribadire la natura essenzialmente mafiosa del suo potere, cade di fronte alla perdita di rispetto per la potenza russa a cui stiamo assistendo: la settimana scorsa per esempio il Kazakistan (!!!) ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos. Difficile immaginare uno “-stan” prendere una simile iniziativa quando l’esercito russo incuteva ancora rispetto... Il fatto che la ICC sia del tutto estranea agli USA, che non ne fanno neppure parte ed alla quale anzi si oppongono (per motivi simili a quelli della Russia), toglie fiato a quanti sostengono la versione russa di un mondo sostanzialmente ripartito fra America e Russia intenti ad un “grande gioco” sulla testa di tutti gli altri per contendersi le rispettive “colonie”. Non è infatti l’America ad opporsi al Regime russo, ma la comunità internazionale in quanto tale: la ICC è un organo dell’ONU e non della NATO, e il mandato di cattura è stato emesso il giorno dopo la diffusione di un altro rapporto ONU sulle violazioni russe del Diritto Internazionale commesse in Ucraina. Il fatto che un numero elevato di Nazioni del “Sud del mondo” si astengano sulle mozioni di condanna alla Grande Assemblea indica le loro preoccupazioni interne, politiche ed economiche, non un sostanziale appoggio alla Russia in chiave anti-occidentale: se così fosse voterebbero “contro” come per esempio l’Eritrea, invece di astenersi. Le conseguenze di questo mandato di arresto sono a medio-lungo termine. La sostanza dei fatti è certificare in maniera definitiva come per l’Occidente (e per larga parte del mondo intero) sia ormai impossibile tornare a ragionare con l’attuale Regime russo come si faceva PRIMA del 24 febbraio 2022: l’invasione è un punto di non ritorno nelle relazioni internazionali. Un fatto di una gravità e di una magnitudine tale da non consentire un accomodamento. Questa consapevolezza non potrà che sedimentare all’interno della cerchia di potere del Regime, portando chi di dovere (sostanzialmente gli oligarchi) alla conclusione che Putin rappresenta l’ostacolo fondamentale alla ripresa di normali relazioni con il resto del mondo che conta per l’economia russa (e per la loro in particolare), e nel contempo che la sua rimozione potrebbe essere la soluzione ai loro problemi finanziari. Soprattutto nel momento in cui lo stesso Putin batte cassa da loro chiedendogli di finanziare ulteriormente la SUA guerra... Separare gli oligarchi dal Regime è una condizione indispensabile per indebolire il Regime e portarlo al collasso SENZA provocare quello della Federazione intera. In conclusione, sono costretto a tornare a quanto affermato ormai diversi mesi fa: l’unico modo per porre definitivamente fine al conflitto ristabilendo la pace e la legalità internazionale ed evitare un “conflitto bloccato” è un cambio di Regime che preveda la rimozione dell’orso Vladimiro. Dal punto di vista russo, l’unico modo per assicurare la sopravvivenza del Regime è una vittoria sul campo, ma questa è ormai manifestamente impossibile e il massimo che si possa ottenere è appunto un “conflitto bloccato”, che lascerebbe la Russia sotto sanzioni e nelle umilianti condizioni di Paria internazionale.
Cazzo, vedo che adesso prendi un purga più potente, riesci a sparare LUNGHISSIME MEGA GALATTICHE STRONZATE……..
ROCCO D'AVOLA
Flavio
Naturalmente al momento l’arresto di Putin è un’eventualità remota. Però l’emissione del mandato ha conseguenze dirette. La più immediata è la certificazione della sua condizione di paria internazionale: ora è ufficialmente un reietto nel mondo della diplomazia, e la maggior parte dei Paesi del mondo hanno l’obbligo giuridico di procedere al suo arresto e alla sua estradizione in caso lui ponga piede sul loro territorio. L’obiezione secondo cui molti di questi “non oserebbero” farlo, oltre a ribadire la natura essenzialmente mafiosa del suo potere, cade di fronte alla perdita di rispetto per la potenza russa a cui stiamo assistendo: la settimana scorsa per esempio il Kazakistan (!!!) ha proceduto al sequestro cautelativo del Centro Comando del Cosmodromo di Bajkonur in seguito al mancato pagamento delle compensazioni dovute da parte russa per i danni ambientali provocati dal fallito rientro in sicurezza di un razzo della Roscosmos. Difficile immaginare uno “-stan” prendere una simile iniziativa quando l’esercito russo incuteva ancora rispetto... Il fatto che la ICC sia del tutto estranea agli USA, che non ne fanno neppure parte ed alla quale anzi si oppongono (per motivi simili a quelli della Russia), toglie fiato a quanti sostengono la versione russa di un mondo sostanzialmente ripartito fra America e Russia intenti ad un “grande gioco” sulla testa di tutti gli altri per contendersi le rispettive “colonie”. Non è infatti l’America ad opporsi al Regime russo, ma la comunità internazionale in quanto tale: la ICC è un organo dell’ONU e non della NATO, e il mandato di cattura è stato emesso il giorno dopo la diffusione di un altro rapporto ONU sulle violazioni russe del Diritto Internazionale commesse in Ucraina. Il fatto che un numero elevato di Nazioni del “Sud del mondo” si astengano sulle mozioni di condanna alla Grande Assemblea indica le loro preoccupazioni interne, politiche ed economiche, non un sostanziale appoggio alla Russia in chiave anti-occidentale: se così fosse voterebbero “contro” come per esempio l’Eritrea, invece di astenersi. Le conseguenze di questo mandato di arresto sono a medio-lungo termine. La sostanza dei fatti è certificare in maniera definitiva come per l’Occidente (e per larga parte del mondo intero) sia ormai impossibile tornare a ragionare con l’attuale Regime russo come si faceva PRIMA del 24 febbraio 2022: l’invasione è un punto di non ritorno nelle relazioni internazionali. Un fatto di una gravità e di una magnitudine tale da non consentire un accomodamento. Questa consapevolezza non potrà che sedimentare all’interno della cerchia di potere del Regime, portando chi di dovere (sostanzialmente gli oligarchi) alla conclusione che Putin rappresenta l’ostacolo fondamentale alla ripresa di normali relazioni con il resto del mondo che conta per l’economia russa (e per la loro in particolare), e nel contempo che la sua rimozione potrebbe essere la soluzione ai loro problemi finanziari. Soprattutto nel momento in cui lo stesso Putin batte cassa da loro chiedendogli di finanziare ulteriormente la SUA guerra... Separare gli oligarchi dal Regime è una condizione indispensabile per indebolire il Regime e portarlo al collasso SENZA provocare quello della Federazione intera. In conclusione, sono costretto a tornare a quanto affermato ormai diversi mesi fa: l’unico modo per porre definitivamente fine al conflitto ristabilendo la pace e la legalità internazionale ed evitare un “conflitto bloccato” è un cambio di Regime che preveda la rimozione dell’orso Vladimiro. Dal punto di vista russo, l’unico modo per assicurare la sopravvivenza del Regime è una vittoria sul campo, ma questa è ormai manifestamente impossibile e il massimo che si possa ottenere è appunto un “conflitto bloccato”, che lascerebbe la Russia sotto sanzioni e nelle umilianti condizioni di Paria internazionale.
Più o meno quando mi hanno spiegato che le sanzioni alla Russia avrebbero piegato lo " zar " questo articolo ( dubito che sia farina del tuo mulino) è utile solo a " dopare " le persone che affogano le loro convinzioni in un contesto revisionista . Senza offesa da parte mia, fai parte di quella cerchia. Per ritornare al pragmatismo, solitamente chi vince le guerre sul campo ( e non su i social ) detta anche le regole future... Convertiti fratello... Sei ancora in tempo 🍻🤝🤪
Riccardo
Hai fatto un po' di confusione. Ci sono due Corti Internazionali a L'Aja : la Corte Internazionale di Giustizia (ICC) che è un organo dell'ONU e la Corte Penale Internazionale, che ha emesso il mandato di cattura contro Putin, che NON è un organo dell'ONU..