Capire quanto profonda e pervasiva sia la manipolazione di massa è un buon viatico per non poter più parlare con nessuno o al massimo con una cerchia ristrettissima di gente benedetta da Dio.Una delle figure più interessanti di questa capacità del regime di recuperare tutto e tutti, di creare miraggi che addomesticano tutti, è il trasgressivo patentato. Il ribelle di stato. L'outsider di regime. A diversi livelli ne siamo pieni. Non c'è ambito della comunicazione sociale dove non ne presenti qualcuno. Dallo scienziato pazzo che ti mostra la fusione a freddo dell'atomo, al giornalista che svela il doppiogioco dei potenti; dall'eremita che vive nel bosco in una capanna in piena armonia con la Natura, al buonissimo che lascia tutto e dedica tutto se stesso ai poveri.Ma si tratta, in questo caso, di trasgressivi a metà, in qualche modo più casi esemplari, che contestatori. Il vero trasgressivo di regime si presenta in tutta la sua mirabile potenza nel mondo dello spettacolo, ovvero quella della comunicazione di massa dispiegata: musica, letteratura, arti visive.Il caso che meglio di tutti lo esemplifica è quello dello scrittore Charles Bukowski, lo scrittore che in un linguaggio esagerato esprime il sentire e il desiderare segreto della segretaria e del bancario.

Alfredo Morsetti, via Facebook.

2 comments

Ma almeno Bukowski non ha vinto un Nobel, o forse per questo.
Il prototipo del falso trasgressivo per me è Vasco rossi. Sinceramente quel poco che conosco di bukowsky non mi dispiace e non capisco questo disprezzo verso i bancari. Almeno bucowsky non "impone modelli" come rossi o i maneskim e almeno vasco e' un gran professionista.