Post bellissimo. E ancora più bello perchè scritto da un uomo colto di destra (una destra direi Jungeriana e Haideggeriana): il PCI (fino a quando è esistito, ovvero fino a quando il costruttivismo sessantottardo non lo ha trasformato in partito borghese rosé antimarxista) è stato il cane da guardia del Popolo contro il Potere. Il Potere è sempre il male, sempre andrebbe controllato.

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Il compromesso storico non è mai stato attuato perché Kissinger ammazzò Aldo Moro. Il Pci aveva già le carte in regola per essere considerato un partito democratico a tutti gli effetti, sin dalla svolta di Salerno del '44 in cui Togliatti decise di abbandonare la prospettiva di presa violenta del potere per abbracciare un percorso di riforme sociali, e una parte della Dc era sulla stessa linea (la riforma agraria, il Piano Vanoni, le nazionalizzazioni delle compagnie elettriche, il Piano Casa e la riforma tributaria caratterizzeranno gli anni in cui la corrente di Moro e Fanfani - cristiano-sociale - riuscì a modernizzare il paese con l'appoggio esterno del Psi di Nenni, e la pressione esercitata dal più grande partito comunista del blocco occidentale. Poi ci fu il colpo di Stato in Cile e il "tintinnar di sciabole" arrivò anche qui, l'Italia era entrata nel mirino degli anglosassoni già dai tempi dell'assassinio di Mattei, ma la normalizzazione del Pci partì proprio per impulso di Berlinguer, che nel ''76 incominciava a guardare alle idee di edconomisti come Modigliani (colui che portò un certo Mario Draghi a studiare al MIT), e di lì a poco ci fu la svolta della Cgil e la Marcia dei Quarantamila che segnò la sconfitta epocale del movimento operaio. Da lì fu tutta in discesa, ingresso nello Sme (l'antenato dell' Eurone), fine della scala mobile, Atto Unico europeo e poi Maastricht.
La sinistra finisce con Berlinguer
Si....ma tanto agli italiani non gliene frega nulla....
Ah ah...ad un passo dal baratro....
Bene.
Graziano Schiasselloni
Fino a che c'era il PCI, la sinistra esisteva, si faceva sentire e vedere, dopo la morte del grande Berlinguer c'è stato un patatrac di Leader, da Natta a Occhetto per finire da Renzi a questa Inutile Borghese telecomandata della Schlein. Adesso la sinistra non esiste più e mi meraviglia tanto il fatto che la classe operaia finanzi ancora questa sottospecie di sindacati per farsi prendere per i fondelli dai loro segretari INUTILI leccaculi . Ero un iscritto militante del PCI e vedere questa Cloaca di INUTILI, mi fa pensare a quanto tempo ho perso INUTILMENTE per le mie idee.
il "grande" Berlinguer era quello che diceva di sentirsi protetto dai missili della Nato mentre la mafia su ordine americano ammazzava Pio La Torre in Sicilia. Il partito era già marcio, il fatto che fossero bravi a nasconderlo bene mettendo la loro bandierina in cima a quasi tutte le manifestazioni che si facevano non cambia la realtà. Il PCI del dopoguerra è SEMPRE stato il partito dei pompieri. Persino con una pallottola in corpo Togliatti (quello dell'amnistia alle canaglie fasciste) chiedeva ai suoi di non ribellarsi, cosa dovevano fare di più per dimostrare di essere servi del rtegime?
luca russi
Il compromesso storico non è mai stato attuato perché Kissinger ammazzò Aldo Moro. Il Pci aveva già le carte in regola per essere considerato un partito democratico a tutti gli effetti, sin dalla svolta di Salerno del '44 in cui Togliatti decise di abbandonare la prospettiva di presa violenta del potere per abbracciare un percorso di riforme sociali, e una parte della Dc era sulla stessa linea (la riforma agraria, il Piano Vanoni, le nazionalizzazioni delle compagnie elettriche, il Piano Casa e la riforma tributaria caratterizzeranno gli anni in cui la corrente di Moro e Fanfani - cristiano-sociale - riuscì a modernizzare il paese con l'appoggio esterno del Psi di Nenni, e la pressione esercitata dal più grande partito comunista del blocco occidentale. Poi ci fu il colpo di Stato in Cile e il "tintinnar di sciabole" arrivò anche qui, l'Italia era entrata nel mirino degli anglosassoni già dai tempi dell'assassinio di Mattei, ma la normalizzazione del Pci partì proprio per impulso di Berlinguer, che nel ''76 incominciava a guardare alle idee di edconomisti come Modigliani (colui che portò un certo Mario Draghi a studiare al MIT), e di lì a poco ci fu la svolta della Cgil e la Marcia dei Quarantamila che segnò la sconfitta epocale del movimento operaio. Da lì fu tutta in discesa, ingresso nello Sme (l'antenato dell' Eurone), fine della scala mobile, Atto Unico europeo e poi Maastricht. La sinistra finisce con Berlinguer
Ti condivido. Hai fatto una disamina perfetta. Berlinguer ha chiuso con la sinistra e il comunismo.
Amaryllide
il PCI filoguidato da Mosca era l'unico partito comunista del pianeta che si dichiarava a favore degli euromissili Nato. MAGARI fosse stato davvero un partito sovietico!
Non ricordo questo dettaglio esatto. Ma ti credo sulla parola. Erano epoche strane perché chi toccava i fili moriva. Cioè Berlinguer (come la Meloni oggi) se voleva vivere, non solo politicamente, doveva fare determinate affermazioni. A quel punto della Storia, comunque, solo una piccola parte del PCI avrebbe visto di buon occhio un’invasione sovietica via Yugoslavia. La maggior parte, sia dirigenti che sostenitori, era perfettamente inserito in quel contesto borghese italiano che è stato ben denunciato da Pasolini. Insomma avere un Commissario Politico sovietico a Roma credo non entusiasmasse proprio nessuno (altra questione erano i rublodollari).
Francesco Donzelli
luca russi
Il compromesso storico non è mai stato attuato perché Kissinger ammazzò Aldo Moro. Il Pci aveva già le carte in regola per essere considerato un partito democratico a tutti gli effetti, sin dalla svolta di Salerno del '44 in cui Togliatti decise di abbandonare la prospettiva di presa violenta del potere per abbracciare un percorso di riforme sociali, e una parte della Dc era sulla stessa linea (la riforma agraria, il Piano Vanoni, le nazionalizzazioni delle compagnie elettriche, il Piano Casa e la riforma tributaria caratterizzeranno gli anni in cui la corrente di Moro e Fanfani - cristiano-sociale - riuscì a modernizzare il paese con l'appoggio esterno del Psi di Nenni, e la pressione esercitata dal più grande partito comunista del blocco occidentale. Poi ci fu il colpo di Stato in Cile e il "tintinnar di sciabole" arrivò anche qui, l'Italia era entrata nel mirino degli anglosassoni già dai tempi dell'assassinio di Mattei, ma la normalizzazione del Pci partì proprio per impulso di Berlinguer, che nel ''76 incominciava a guardare alle idee di edconomisti come Modigliani (colui che portò un certo Mario Draghi a studiare al MIT), e di lì a poco ci fu la svolta della Cgil e la Marcia dei Quarantamila che segnò la sconfitta epocale del movimento operaio. Da lì fu tutta in discesa, ingresso nello Sme (l'antenato dell' Eurone), fine della scala mobile, Atto Unico europeo e poi Maastricht. La sinistra finisce con Berlinguer
Nulla da aggiungere đź‘Ť
Qua c'è qualche delinquente che parla a sproposito di Berlinguer !.. Berlinguer era un comunista illuminato e non figlio di quella tipologia comunista eversiva criminale e nichilista dell'umanità
Qua c'è qualcuno che non sapendo portare argomenti si mette ad insultare. Tieniti il tuo santino, la Politica è un'altra cosa